American Horror Story: The murder house

Circa due anni fa ho visto un video su youtube, che riguardava una certa "Murder house", da lì ho fatto delle ricerche per poi scoprire che hanno girato una serie al suo interno. Prossimo passo? Divorarla in qualche giorno.
In una settimana ho visto le prime tre stagioni (la terza in 24 ore esatte), per poi farmela andare a noia e abbandonarla agli albori della quarta stagione. La struttura è molto particolare: per evitare il calo dell'inventiva (Che spinge alla creazione di episodi monotoni e inutili) ogni stagione non ha un collegamento con quelle precedenti,motivo per cui dedicherò un articolo a ogni stagione della serie. Permette anche di formare un giudizio, cangiante di stagione in stagione, e questo mi ha molto incuriosito.

LA TRAMA:
Vivien, Ben e la loro figlia Violet si trasferiscono in una villa, comprata a basso prezzo. Tutti inizieranno a notare gli avvenimenti strani che accadono e gli spiriti che popolano l'abitazione.
La stagione ruota intorno alla casa e ai precedenti proprietari, che stranamente sono tutti morti all'interno.

HORROR O NON HORROR?
L'impressione iniziale nel guardare AHS è stata molto negativa. Era confusionaria, vi erano elementi nuovi a ogni episodio che non riuscivo a comprendere. Fortunatamente si riesce a intravedere una coerenza di fondo, poiché di episodio in episodio tutti i garbugli creati precedentemente si scioglievano, grazie ai numerosi flashback.
I personaggi possono essere definiti piacevoli, tutti agiscono seguendo le loro emozioni e mostrano personalità ben distinte.
Ci sono ovviamente personaggi che spiccano meno di altri, come Dylan McDermott(Ben Harmot) che con il suo sguardo monoespressivo tende a risultare molto fastidioso.
Un tributo speciale va Jessica Lange(Constance Langdon), che ci delizia con un'interpretazione cristallina di un personaggio molto complesso, interpretazione che le ha garantito il Golden globe.
Voglio citare anche Evan Peters (Tate) che sin da subito ci appare come folle(e forse per questo ha fatto scalpore tra le ragazze)
Nel corso della visione di AHS ho trovato una grandissima discordanza tra il titolo e ciò che stavo guardando. Questa non è una cosa negativa, ma è importante ribadirlo per chi avesse intenzione di guardare la serie come alternativa a un horror movie classico.

IN CONCLUSIONE:
È una serie a cui va data più di una chance. Senza la confusione iniziale la serie risulta molto originale.
Un merito va ai personaggi che riescono a infondere una giusta dose di pathos,  realizzati in maniera dettagliata e che,quando serve, fanno partecipare lo spettatore delle loro emozioni, sia positive che negative.

Peace&Love 

-Simone Famao

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